Il valore legale ed economico delle certificazioni volontarie nel settore ittico

Gli stock ittici mondiali sono oggi oggetto di un diffuso declino. Come rilevato nell’ultimo rapporto della Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO), il 61% degli stock ittici mondiali è sfruttato appieno, mentre circa il 29% del pescato a livello mondiale viene catturato oltre i limiti sostenibili, il 3% risulta esaurito e solo l’1% in ripresa da esaurimento (FAO, 2012). Un sovrasfruttamento che, in combinazione con altre fonti di stress terrestri diversi dalla mortalità da pesca, ha portato ad una drastica alterazione degli ecosistemi e ha indotto preoccupazione riguardo le quantità e le modalità della pesca.

Il settore ittico rappresenta una fonte cruciale di proteine alimentari e di occupazione a livello globale.

In passato sono stati posti in essere tentativi per ripristinare gli ecosistemi marini e costieri, attraverso una varietà di soluzioni, spesso proposte da organizzazioni ambientaliste, tra cui lo sviluppo di piani di governance e di campagne di social marketing.

Il seafood ecolabelling è lo strumento che permette agli operatori del settore ittico di rispondere alle preoccupazioni dei consumatori circa l’impatto ambientale e la sostenibilità della pesca, favorendo pratiche di pesca responsabile che minimizzino gli impatti su altre specie e sull’ecosistema marino (riduzione dei rigetti in mare) e stimolando piani di gestione per le imprese di pesca (fishery) che permettano agli stock di ricostituirsi.

Uno degli obiettivi principali degli schemi di certificazione di settore (seafood ecolabel) - quali MSC, Friend of The Sea, ASC, ecc. – è quello di fornire incentivi market-based per rendere sostenibili le pratiche di pesca.

Il Milan Center for Food Law and Policy, per conto della Federazione Italiana delle Imprese di Pesca (Federpesca), in partnership con l’associazione Friend of the Sea, ha realizzato una ricerca specificatamente rivolta a cogliere ed approfondire gli aspetti giuridico-economici del fenomeno della certificazione dei prodotti della pesca, sotto il profilo della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale delle relative attività produttive.

Il focus del report è stata l’identificazione dei principali trend macroeconomici riguardanti gli investimenti in sostenibilità nel settore ittico, prefiggendosi così di indagare la relazione tra il seafood ecolabelling e lo scenario competitivo, sia in termini diretti che indiretti. Con riferimento alla metodologia di ricerca, lo studio parte dall’overview della letteratura esistente sui temi della sostenibilità e della creazione di valore condiviso nella filiera ittica. Nel prosieguo, viene fornito un quadro generale sugli aspetti strutturali e strumentali del seafood ecolabelling, esplicitando i concetti di certificazione e tracciabilità attraverso la descrizione del funzionamento del settore e dei principali attori coinvolti. Per meglio interpretare le dinamiche ed i trend - attuali e futuri - del settore, sono stati intervistati alcuni dei principali stakeholder del settore – MSC, Friend of the Sea e Greenpeace – in modo da cogliere le determinanti strategiche e le dinamiche di mercato connesse agli investimenti in sostenibilità.

La ricerca, conclusa a fine giugno 2017, è stata presentata pubblicamente nel settembre dello stesso anno, in un convegno presso la sede del Milan Center for Food Law and Policy, Palazzo Isimbardi.